27 giugno 2019
Esistono diete che
permettono di vivere fino a 120 anni? Sui giornali e soprattutto in alcune
trasmissioni televisive si è parlato molto di una dieta ormai popolare che si
inserisce nell’ampio filone delle diete a basso consumo di carboidrati,
identificati come causa di molte malattie. "La proposta raccomanda di
eliminare i carboidrati e di assumere costosi integratori a base di spezie
commercializzati tramite la società Life-120". Ebbene, "nessuna
evidenza scientifica assicura di vivere fino a 120 anni seguendo lo stile di
vita proposto da questi regimi alimentari". A fare chiarezza è il sito
anti-fake news 'dottoremaeveroche' della Federazione nazionale degli Ordini dei
medici (Fnomceo), che dedica un articolo al tema.
"Va detto che la
riconsiderazione del ruolo dei carboidrati nella dieta e la riduzione del loro
consumo è una prospettiva interessante su cui, soprattutto negli Stati Uniti,
si discute da tempo anche in ambienti scientificamente qualificati. Le
perplessità nascono però quando queste indicazioni giungono da persone che non
hanno alcuna specifica competenza in materia e, soprattutto, possono avere un
interesse personale nel commercializzare i prodotti suggeriti", spiegano i
dottori anti-bufale. L'Organizzazione mondiale della sanità "ha delineato
delle linee guida per una sana alimentazione, basandosi su revisioni
sistematiche della letteratura mondiale condotte da esperti senza alcun tipo di
conflitti di interesse. Queste linee guida hanno indicato che un apporto
variabile dal 50 al 75% di calorie da carboidrati per lo più complessi (amido),
contenuti in cereali integrali, legumi, vegetali e frutti interi, aiuta a
prevenire le malattie cardiovascolari, il diabete e la condizione di
prediabete".
È risultato anche che
i migliori modelli alimentari al mondo sono la dieta mediterranea (58-60% delle
calorie da carboidrati), la dieta Dash (55-56,5% da carboidrati), le diete
vegetariane (56-75% calorie da carboidrati), la dieta tradizionale degli
abitanti delle isole di Okinawa (>75% da carboidrati). "Da questi studi
viene fuori come le proposte dietetiche che indicano i carboidrati come dannosi
per il nostro organismo siano in contrasto con la prevalente base di evidenze
disponibili in letteratura".
Inoltre, nel 2018 il
ministero della Salute ha diffuso delle linee guida per una sana alimentazione
italiana. Nel documento si raccomanda di consumare più cereali, legumi, ortaggi
e frutta perché apportano carboidrati ma anche vitamine, minerali e altre
sostanze di grande utilità per una buona salute; di limitare la quantità di
grassi e di zuccheri e di prestare attenzione alla qualità degli alimenti; di
utilizzare poco sale; e soprattutto di variare spesso le scelte a tavola perché
è il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l’apporto di
tutte le sostanze nutrienti indispensabili al nostro organismo.
Quindi con le diete a
ridotto o nullo apporto di carboidrati si possono curare malattie come il morbo
di Crohn o il diabete? "Assolutamente no, nonostante qualcuno sostenga da
anni che grazie a specifici integratori si possano curare malattie come
l’Alzheimer, il morbo di Crohn o il diabete. Alcuni improvvisati dietologi - si
legge su dottoremaeveroche - hanno addirittura invitato le persone che ne sono
affette a rompere qualunque legame con il proprio medico, mettendo in serio
pericolo la salute dei cittadini".